I materiali, disposti cronologicamente, illustrano la vita dell’uomo nell´Italia settentrionale dal Neolitico alla colonizzazione romana nel II e I sec. a. C.
Il percorso iconografico si apre con la cultura neolitica della Lagozza (Besnate, Varese), del IV millennio a.C.
All’interno del percorso museale è illustrata l’età del Bronzo (2200-1200 circa) attraverso reperti provenienti dagli abitati in legno e terramare della Lombardia orientale e mediante sepolture, scoperte nella Lombardia occidentale e attribuite a culture diverse da quella terramaricola (Cultura della Scamozzina e di Canegrate).
Attraverso i reperti sono approfonditi gli aspetti principali del periodo come: agricoltura, allevamento, lavorazione del corno, dell’osso e dei metalli.
La prima età del Ferro è dedicata alla cultura di Golasecca (Varese), in cui si osserva il passaggio da comunità poco differenziate che ci hanno lasciato tombe semplici e simili tra loro, al periodo in cui si forma un ceto aristocratico che all’interno delle sepolture depone corredi di straordinaria ricchezza. E´il caso della “Prima Tomba del Guerriero” di Sesto Calende (seconda metà del VII secolo a. C.).
Gli stanziamenti celti in Italia (IV secolo a.C.) sono documentati dai corredi funerari di guerrieri e da ornamenti tradizionali di donne. A partire dal II sec. a.C. i rapporti tra Celti e Romani si intensificano: nelle tombe dei Celti compaiono oggetti romani di pregio (vasellame bronzeo, strigili e ceramica da tavola a vernice nera) che diventano sempre più frequenti, documentando la progressiva integrazione delle genti locali nel mondo romano.